Buongiorno ragazze, oggi
parleremo di storia del make-up e andremo a vedere meglio nel dettaglio come è
nato, quali sono le sue origini e come si è evoluto nel tempo. Il post di oggi
sarà solo una piccola introduzione e successivamente analizzeremo uno per uno
tutti gli anni, dagli anni 10 fino ad arrivare ai giorni nostri per capire
quali sono stati i trucchi che hanno caratterizzato ogni decennio, con uno sguardo anche alla moda che li accompagnava e
al parrucco. La parola trucco indica in generale un
espediente atto a nascondere o a mascherare la realtà. In ogni epoca, gli uomini hanno sempre utilizzato degli
accorgimenti per far risaltare il proprio corpo per motivi religiosi, culturali
o semplicemente estetici utilizzando abbigliamento, acconciature, gioielli, ma
soprattutto il trucco, inteso come un vero e proprio modo di comunicare.
Le origini del
make-up sono antichissime, le prime tracce evidenti di questa forma di arte,
sono egiziane. Nell’Antico Egitto sia le donne che gli uomini truccavano gli
occhi di nero o di verde utilizzando il khol, una polvere scura ottenuta dalla macinazione del bruciato di varie
sostanze e minerali come la cenere, il
rame, il piombo e la malachite.
Il khol veniva applicato sugli occhi con un
bastoncino e oltre ad avere una funzione
estetica, veniva impiegato anche per proteggere gli occhi, si pensava infatti
che questa polvere avesse degli effetti curativi verso le patologie oculari.
Le donne Romane, avevano una vera e propria fissazione
per i capelli che proteggevano con olio di noce e sistemavano in elaborate
acconciature. Utilizzavano il khol per tingere ciglia e sopracciglia, la
fuliggine per contornare gli occhi, polvere di gesso per sbiancare la pelle e
polvere di ocra per colorare le labbra.
In Grecia, dove la cura del corpo era un vero e proprio
culto, avere una pelle bianca era segno di bellezza quindi le donne, schiarivano il viso e il corpo con polveri di
piombo bianco. Le sopracciglia venivano scurite
con il carbonio o l’antimonio e le palpebre colorate con sostanze di varia
natura. I colori più utilizzati erano il nero, il blu, il celeste e il verde.
Insomma, ogni popolo ha utilizzato il make-up
per nascondere i difetti o per esaltare alcune caratteristiche in base al concetto
di bellezza tipico di quel tempo.
Il primo cultore del trucco è stato
sicuramente Maksymilian Faktorowicz, in arte Max Factor, emigrante polacco che si trasferì negli Stati
Uniti e diventò in breve tempo il truccatore delle più importanti stelle di
Hollywood di quei tempi. Fondatore del gigante della cosmetica Max Factor &
Company, rese popolare il termine make
-up in tutto il mondo. Fu l’inventore del “Micro-Misuratore di Bellezza”,
progettato per aiutare i truccatori, registrava accuratamente le misurazioni
facciali degli attori e rivelava quali caratteristiche dovevano essere ridotte
o aumentate nel processo del trucco. Imperfezioni praticamente invisibili
all’occhio comune, diventavano difetti evidenti quando venivano riprodotte
sullo schermo in immagini molto ingrandite.





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