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giovedì 12 febbraio 2015

Make-Up Anni 60




Buongiorno ragazze, continuiamo il nostro viaggio attraverso gli stili e le tendenze che hanno caratterizzato il mondo del make up nel corso degli anni. Oggi, in particolare, parleremo degli Anni 60La televisione entra nelle case diffondendo sempre più a macchia d'olio le immagini delle dive che diventano delle vere e proprie muse ispiratrici per le persone comuni. Le riviste di moda contribuiscono a sviluppare questo fenomeno rendendo le indossatrici delle modelle da imitare.

Make-Up:
le basi erano ancora molto rossicce come nel cinema. Le sopracciglia assumono una forma più naturale e non più rasate come negli anni 50. Il make up punta a valorizzare soprattutto gli occhi, mettendoli in risalto e facendoli sembrare molto più grandi grazie all'utilizzo di mascara ed eyeliner. Avviene il grande cambiamento, si passa dal rosso laccatto ai colori pastello: rosa salmone, rosa chiaro, celeste e arancio chiarissimo. L'eyeliner era concentrato in una linea sottile sapientemente sfumata per delineare i contorni dell'occhio. Alla fine degli anni 60 la black power è in marcia. Angela Davis, icona simbolo della lotta per la libertà e l'uguaglianza nera, presenta il look afro come rivendicazione di un tipo di bellezza seducente come quella delle bianche. La modella Donyale Luna diventa la musa di Paco Rabanne.





Moda:
dal punto di vista dell'estetica lineare, negli anni 60, andava di moda soprattutto la linea a trapezio, che venne presentata nel 1958 dal giovane Yves Saint Lauren, con vestiti a forma di sacco che ignoravano il punto vita o cappotti lunghi fino al ginocchio, stretti in alto e svasati verso il basso. I vestiti a sacco, non avevano praticamente nessun dettaglio decorativo ne tanto meno tagli raffinati, ma erano quasi sempre confezionati con tessuti sintetici e rigidi dal taglio dritto o leggermente svasato. Tutto si concentrava sui tessuti dai motivi grafici e dalle fantasie floreali molto colorate. L'abile uso di forme come cerchi, quadrati e spirali, davano l'illusione del movimento. Mary Quant, stilista anglosassone inventò la minigonna che venne indossata per la prima volta dalla modella Twiggy, lanciando così, la moda degli stivali.



Parrucco:
Vidal Sassoon, famoso parrucchiere dell'epoca, prese i bigodini, la lacca e le cotonature esagerate ancora in voga e buttò nel cestino la costruzione barocca e inadeguata della bellezza femminile sostituendola con il bob (caschetto). Era nato il "wash and go", pratico, rapido, elegante, dinamico e moderno, in poche parole la pop art applicata all'aspetto.




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